Quattro giovani chef, tre storie diverse ma unite dallo stesso filo: la valorizzazione delle eccellenze italiane e l’amore per la materia prima. Alla selezione Centro Sud di Emergente Chef 2026, tra i protagonisti non ci sono solo loro – Antonio Silvestri, Debora Rossi e Pasquale Russo – ma anche uno dei prodotti simbolo della qualità italiana: il Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale IGP, presente grazie all’impegno del suo Consorzio di Tutela.
La carne IGP, frutto di una filiera controllata e di razze pregiate come Chianina, Marchigiana e Romagnola, è stata al centro della competizione. Gli chef hanno potuto lavorarla, conoscerne le caratteristiche e reinterpretarla nei propri piatti, portando in scena un racconto fatto di gusto, tecnica e consapevolezza.
Il Consorzio di Tutela del Vitellone Bianco ha così rinnovato il suo ruolo di ambasciatore della carne di qualità, sostenendo la formazione dei giovani e promuovendo una cultura gastronomica che parte dal territorio per arrivare alla tavola.
Tra i finalisti, Antonio Silvestri (ristorante Oltremare, Hotel Due Torre) ha proposto una personale visione di sostenibilità, trasformando anche gli scarti in risorse https://www.vitellonebianco.it/due-parole-con-antonio-silvestri-giovane-chef-del-ristorante-oltremare-e-finalista-di-emergente-chef-2026/.
Debora Rossi (Il Frantoio, Assisi) ha raccontato la cucina come espressione di sé, costruendo piatti che parlano di emozioni e memoria https://www.vitellonebianco.it/debora-rossi-ristorante-il-frantoio-due-parole-con-una-delle-finaliste-di-emergente-chef/.
Pasquale Russo (Santa Elisabetta, Firenze) ha sottolineato quanto sia fondamentale conoscere la filiera e instaurare un rapporto diretto con chi produce, come nel caso dei fornitori di carne del Vitellone Bianco https://www.vitellonebianco.it/due-parole-con-pasquale-russo-giovane-chef-del-ristorante-santa-elisabetta-e-finalista-di-emergente-chef/.
Tra i finalisti anche Daniele Antonaci del ristorante Idylo che ha fatto della creatività e l’innovazione un proprio must in questa edizione di Emergente Chef.
Attraverso le loro mani, il Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale IGP ha dimostrato tutta la sua versatilità: tenero ma strutturato, capace di esaltare tanto la tradizione quanto la ricerca. È la prova di come una materia prima di eccellenza possa diventare terreno di sperimentazione per una nuova generazione di chef consapevoli e rispettosi del prodotto.
Con iniziative come Emergente Chef, il Consorzio conferma la propria missione: promuovere una carne autentica, sostenibile e tracciabile, ma soprattutto accompagnare i cuochi di domani nel percorso che lega il sapore alla responsabilità. Un legame che, anno dopo anno, continua a fare grande la cucina italiana.