Quando parliamo di un Consorzio di Tutela parliamo di un’istituzione centrale per il mondo delle produzioni di qualità italiane. Non è solo un ente formale: è un vero e proprio garante di ciò che rende unico un prodotto di qualità, sia esso D.O.P. (Denominazione di Origine Protetta) o I.G.P. (Indicazione Geografica Protetta). Vediamo nel dettaglio a cosa serve, come funziona e perché è così importante.
- Difendere un patrimonio collettivo
E’ opportuno, da subito, chiarire che i Consorzi di Tutela dei prodotti DOP e IGP sono ufficialmente riconosciuti dal Masaf (Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste) e da questo incaricati a svolgere compiti istituzionali definiti da specifici regolamenti nazionali. L’elemento fondamentale è la tutela della denominazione. Il Consorzio ci assicura che il nome del prodotto – nel nostro caso il Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale I.G.P. – sia usato correttamente e non venga sfruttato in modo ingannevole. Significa combattere le contraffazioni, la concorrenza sleale, le imitazioni, le usurpazioni e ogni uso improprio della denominazione che potrebbe ingannare il consumatore o ledere i produttori. Questa attività di vigilanza, definita annualmente con l’Ispettorato Centrale Repressione Frodi, non si limita alla sola verifica delle etichette sugli scaffali; il Consorzio monitora anche l’e-commerce, la ristorazione e la produzione e vendita di prodotti trasformati (es. Hamburger, sughi, ecc…), intervenendo con sanzioni amministrative o, in caso di reati di natura penale, con segnalazioni alle autorità competenti (ICQRF, NAS, ecc..).
Differente è, invece, l’attività di controllo svolta dal Parco Tecnologico Agroalimentare dell’Umbria (3A-PTA) negli allevamenti, nei mattatoi, nei laboratori e nelle macellerie con il fine di verificare il rispetto degli obblighi definiti nel disciplinare di produzione.
Due ruoli, quindi, ben distinti ma complementari con il fine di garantire una filiera controllata e certificata.
Il Consorzio, di fatto costituisce la vera cabina di regia: raccoglie i dati, li elabora, li archivia e li mette a disposizione degli enti di certificazione e di controllo.
- Valorizzare e promuovere il prodotto
Oltre alla tutela, un altro compito istituzionale del Consorzio è la promozione e la valorizzazione del prodotto certificato DOP o IGP. Non basta proteggere la denominazione: è necessario farla conoscere, raccontarne la storia e il legame con il territorio.
Da questo punto di vista il Consorzio Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale I.G.P. ha da tempo intrapreso un percorso virtuoso con campagne di comunicazione, ufficio stampa, collaborazioni con tv, foodblogger, programmi di ricette e con una presenza capillare nelle maggiori fiere ed eventi enogastronomici in Italia.
- Parola d’ordine: collaborazione
Oltre a collaborare con il Ministero dell’Agricoltura, con l’Ispettorato Centrale Repressione Frodi e con i Nas, il nostro Consorzio crede fermamente nella sinergia con altri Consorzi di Tutela con cui svolgere attività promozionali e tecniche: l’associazione a ORIGIN (Associazione Italiana Consorzi Indicazioni Geografiche), a QUORE (Associazione tra Consorzi toscani), a ASSOIG (Associazione tra Consorzi campani) ci permette di aumentare esponenzialmente il nostro ruolo istituzionale e di arrivare con più forza e rappresentanza ai più importanti tavoli tecnici e politici.
- Rappresentare la filiera
Un aspetto spesso sottovalutato è che il Consorzio è nato ed è tuttora gestito dagli operatori della filiera (il Consiglio di amministrazione è rappresentato da 6 allevatori, 1 macellatore e 2 porzionatori) con lo scopo di tutelare e valorizzare il proprio prodotto nello stretto legame con il territorio.
È la voce comune che difende gli interessi collettivi e si fa portavoce delle esigenze del settore presso le istituzioni. Delibera sull’iscrizione e dimissione dei soci all’interno del Consorzio stesso, garantendo che il sistema rimanga aperto, inclusivo e in linea con i principi di trasparenza previsti dalla normativa oltre a definire le modifiche e gli aggiornamenti del disciplinare di produzione e detenere il marchio del Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale.
- Un lavoro silenzioso ma essenziale
In sintesi, il Consorzio lavora ogni giorno per:
- Proteggere la denominazione da abusi e contraffazioni
- Supportare la certificazione e la tracciabilità
- Promuovere e valorizzare il prodotto e il territorio
- Rappresentare e difendere l’interesse dei produttori
Tutto questo si traduce in un risultato concreto: quando un consumatore sceglie il Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale I.G.P. può avere la certezza che rispetti i più alti standard di qualità e che sia il frutto di una filiera trasparente, controllata e rispettosa delle regole.
Il Consorzio non è quindi un semplice “ente burocratico” ma, in quanto costituito da produttori rappresentanti il motore di un intero territorio, è anche il custode di un importante patrimonio culturale ed economico.