I consumatori continuano a scegliere il Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale IGP. A dirlo sono i dati presentati in occasione dell’Assemblea dei Soci per il bilancio dell’anno 2024. Il Consorzio di Tutela, nonostante le difficoltà che il mercato dell’agroalimentare si trova ad affrontare, mantiene il trend positivo in linea con i dati dell’anno 2023 e conferma una sinergia con tutte le realtà che gli ruotano attorno – dagli allevamenti alle macellerie, passando per le lavorazioni fino al ristorante –basata su grande professionalità e qualità.
I numeri del Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale IGP. Il dato relativo al numero totale dei capi certificati nel 2024 dal Consorzio di Tutela Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale IGP rimane più o meno in linea con quello del 2023, confermando la fiducia che gli allevatori ripongono nel Consorzio. Lo scorso anno i capi certificati sono stati 18.053: un dato che, per quanto rappresenti una lieve flessione rispetto all’anno precedente (18.619), non lascia preoccupare e, anzi, conferma quanto di buono è stato fatto in questi ultimi anni.
Il dato che oggi invece preoccupa tutta la filiera del Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale e, in generale, del bovino da carne, è il forte calo del numero dei capi bovini disponibili; in questi primi 5 mesi del 2025, come già previsto all’inizio di questo anno, stiamo assistendo a una diminuzione dei volumi di produzione e delle certificazioni. Questo non per il calo dell’interesse o della domanda da parte dei consumatori, ma per una ridotta disponibilità di prodotto. Le ragioni sono molteplici: l’aumento dei costi, una burocrazia sempre più complessa, vincoli ambientali stringenti e i danni crescenti provocati dalla fauna selvatica. Questi fattori scoraggiano gli allevatori e compromettono l’efficienza e la sostenibilità della filiera, con conseguenze che si riflettono sull’intera catena e arrivano fino ai consumatori.
La carne del Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale IGP non è solo sinonimo di qualità, ma anche di controllo e garanzia. Nel 2024, infatti, il Consorzio ha effettuato 60 visite ispettive: 57 visite nelle macellerie, 1 nei laboratori di trasformazione e 2 controlli sui siti di vendita online. La carne certificata Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale IGP si conferma, inoltre, un prodotto che piace agli italiani anche grazie al grande lavoro svolto sul fronte della promozione e valorizzazione. Da oltre 25 anni, il Consorzio di Tutela pone al centro del suo lavoro quotidiano l’obiettivo di rendere il cliente non solo soddisfatto, ma anche consapevole di cosa sia la carne certificata Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale IGP. Per questo, solo nel 2024, il Consorzio ha partecipato a oltre 35 eventi fieristici e manifestazioni del settore enogastronomico per diffondere la cultura di una delle migliori carni in Italia, la prima ad avere ottenuto, nel 1998, il marchio IGP dall’Unione Europea come certificazione di qualità per le carni bovine fresche italiane.
Il Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale ha ottenuto nel 1998 il riconoscimento di IGP, Indicazione Geografica Protetta, ed è stato il primo marchio di qualità per le carni bovine fresche approvato dall’Unione Europea per l’Italia. Questa IGP certifica la carne prodotta dalle razze bovine tipiche dei territori dell’Appennino centrale (Chianina, Marchigiana e Romagnola), nate e allevate nelle aziende sottoposte alle verifiche sul rispetto del disciplinare di produzione, rientranti nell’area tipica e venduta esclusivamente nei punti vendita autorizzati. La filiera è interamente controllata a garanzia del consumatore.